Nel 1908 fu fondata la Società Italiana di Urologia (SIU), poi rifondata nel 1921. Parallelamente alla creazione della Società, furono fondati reparti ospedalieri specialistici e, con maggiore difficoltà, furono istituite cattedre universitarie.
Il primo Dipartimento Urologico (dopo quello di Trieste, che però faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico prima della prima guerra mondiale) fu istituito a Palermo da Michele Pavone Senior. Egli fu anche il primo ad ottenere la libera docenza per l’insegnamento delle malattie alle vie urinarie, una materia che lui stesso concepì. Dopodiché furono istituiti altri Dipartimenti Urologici a Milano (ricordiamo G.D. Lasio, Giorgio di Maio, Ruggero Ascoli e Luigi Pisani), Torino (Luigi Ferria, Carlo Chiaudano, Silvio Colombino, Luigi Caporale, Mario Negro), Roma (Ermanno Mingazzini, Gaetano Raimoldi, Luigi Bonanome, Mario Arduini), Livorno (Paolo Villa), Genova (Giorgio Nicolich jr.), Napoli (Michele Jungano, Carmelo Bruni, Michelangelo Sorrentino, Pasquale Bruni), Bari (Giuseppe Nisio), Padova (Giorgio Ravasini), Firenze (Franco de Gironcoli), Treviso (Vittorio Scrufari) ed in altre città.
E’ pertanto doveroso sottolineare l’alto livello raggiunto dall’Urologia Ospedaliera Italiana, in questo secolo e soprattutto nella seconda metà, che ha visto un graduale sviluppo dell’insegnamento universitario dell’Urologia, separandola finalmente dalla Chirurgia Generale. Attualmente, la Società Italiana di Urologia annovera circa 2000 membri. La SIU, si è recentemente arricchita di Comitati finalizzati per la Formazione Permanente dell’Urologo, per l’Organizzazione Scientifica dei Congressi, per lo Sviluppo Scientifico, ecc.
Possiamo concludere questo breve excursus dicendo che l’Urologia italiana sta attraversando un periodo di ulteriore crescita, dopo aver già raggiunto lo stesso livello dei paesi più avanzati del mondo occidentale. Prova ne è che dal 1 gennaio 2003 è stato stipulato un agreement con la Società Europea di Urologia EAU, in virtù del quale tutti i soci della società italiana diventano automaticamente membri della Società Europea rendendo così la rivista European Urology, l’organo ufficiale della Società Italiana di Urologia. Si tratta di un accordo che non ha precedenti nel mondo scientifico internazionale e che assegna alla SIU un ruolo guida nella ricerca europea, primo esempio di Europa unita non solo nella moneta ma anche nell’impegno scientifico.